Archeologia dell’Ingrediente, Cibo
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Salmone / Salmonidae

Il nome Salmone è generico e racchiude le diverse specie ittiche della famiglia Salmonidae. Pesce di mare, quello dell’Oceano Atlantico è normalmente ….di allevamento nei mari del Nord Europa come in Norvegia o in Irlanda. Il salmone, non è presente nel mediterraneo. Mentre il salmone dell’Oceano Pacifico nuota liberamente nei mari degli Stati Uniti, dell’Alaska, della Russia e del Canada e viene ancora pescato senza allevarlo e allora ha acquisito la definizione di salmone “selvaggio”.

        “in più selvaggio Loco mi trovo e ’n più deserto lido,  Tanto più bella il mio pensier l’adombra” (Petrarca).

Il luogo immaginarlo “selvaggio”, è per il poeta l’energia per immaginare la “bellezza” nei suoi pensieri; il salmone rosso è libero nelle acque dell’Oceano Pacifico e in particolare nel mare dell’Alaska. Le tribù native dell’America del Nord basavano il loro sostentamento dalla pesca del salmone; sono i Tlingit e veneravano i salmoni oltre a pescarli, come un popolo sacro che abitava gli oceani e durante il periodo di pesca dimostravano il loro rispetto verso il salmone con cantici preghiere e cerimonie. L’origine del nome di questa popolazione è, “uomini della marea”, una società matriarcale presente nella  foresta pluviale temperata del Sud-est dell’Alaska e nell’Arcipelago Alexander chiamato così da Aleksandr Baranov.

Arcipelago Alexander

Tlingit erano tradizionalmente animisti e cacciatori, ritualmente si purificarono prima della caccia di animali, la caccia era quello che serviva solo per il loro sostentamento e non altro nel rispetto della natura. Oggi, alcuni giovani Tlingit, guardano indietro verso le loro religioni tradizionali tribali per avere una visione del mondo che possa ancora dare ispirazione, sicurezza, e un senso d’identità.

Tlingit, 1887

La pesca la compiono, nel periodo della tarda primavera e inizio estate,

La cucina di questo popolo ci dice che “Quando la marea si abbassa è ora di apparecchiare la tavola”. Lasciamoci  trascinare dalla marea e dal fluire dell’acqua per sentire che gli animali che vi vivono seguono un ciclo a cui apparteniamo anche noi umani  e cerchiamo di rispettarlo, di non sfruttarlo per la nostra ingordigia perché l’ antropocentrismo vuole avvalorare solo la civiltà globalizzata contemporanea in cui viviamo attualmente.

 

 

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