Taccuini d’Arte / Marcel Broodthaers
Il flusso del mio pensiero sull’arte moderna e contemporanea mi porta oggi in una direzione che definisco, “minimale sentimentale”. Non so se esiste una corrente artistica con questo titolo.
L’inaspettato movimento del corpo e della mente. Il riconoscimento dei propri sensi diventa una esplorazione estetica sensoriale che attiva un apprendimento emotivo per una “disciplina creativa”. Svolgere una relazione visiva con elementi di gusto dedicando un tempo lento che fluisca nella sorpresa, nel fare, e nel sentire.
Il flusso del mio pensiero sull’arte moderna e contemporanea mi porta oggi in una direzione che definisco, “minimale sentimentale”. Non so se esiste una corrente artistica con questo titolo.
Questo percorre il viaggio nell’arte moderna e contemporanea dei miei taccuini d’arte mi porta ora ad attraversare le carte e le tele dei lavori degli artisti del passato con lo sguardo sugli artisti di adesso. Il tema è la tecnica del frottage che fu inventata da Max Ernest. Artista del passato che fu attivo nel movimento culturale del Surrealismo.
La parola “incredulità” è posta all’inizio del titolo dell’opera. L’artista dipinge il gesto e trasforma il dubbio in una mimica corporale. Il dubbio è posto sotto una lente d’ingrandimento. Allora cosa scaturisce nella mente dell’uomo? E’ la continua ripetizione di un’azione che porta ad avvalorare quello che è detto o è quello che uno vuole scoprire che ha bisogno di reiterare una dinamica d’inquisizione?
Continuo il mio lavoro di parlare di arte moderna e contemporanea e oggi mi metto io in gioco e con un testo di Valerio Dehò, amico e grande conoscitore di arte contemporanea. Questo lavoro è fatto con filo leggerissimo di acciaio è “Nuvola”, una scultura di fili d’acciaio intrecciati con certosina pazienza e passione (frammisti a calici in vetro).
Continua il mio viaggio nell’arte moderna e contemporanea. Come se l’occhio subisse un’affascinazione completa e un perturbante desiderio di stare a contatto con l’arte e gli artisti in ogni caso.Sono convinta di una possibilità che se gli artisti avessero il forte desiderio di crescere interiormente nel fare arte dovrebbero anche condividere anche in modalità distinguibili il loro pensiero con altri artisti.
Continua il mio lavoro di parlare e far conoscere gli artisti e l’arte contemporanea. Quando si vedono oggi giorno oggetti di uso quotidiano che vengono posti in minimali allestimenti in gallerie importanti o anche in Musei dove pongono gli oggetti che occupano lo spazio in contesti non artistici o semplicemente che sono stati abbandonati anche in una strada di periferia.
Osservando i lavori di Nunzio De Martino si sente un totale silenzio interiore, come se il corpo contenesse e trattenesse la calma prima che un evento naturale mutevole appaia; camminando avvicinandosi e allontanandosi dalla parete dove sono “sospesi”, le opere vi è una certa necessità ti trovare un’evocazione descrittiva, ma è la poetica che declamata enunciando alcune parole che ti portano a quel silenzio interiore che emanano queste superfici.
Cari lettori tra un pò voglio iniziare a scrivere a proposito dell’arte dei grandi artisti o comunque di quelli che hanno segnato delle tappe importanti e di svolta nella storia dell’arte contemporanea e di come gli “artisti” attuali e contemporanei si trovino paralleli ad essi e spesso la memoria storica e visiva viene dimentica o volutamente disconosciuta per quello che è stato fatto.
Le delizie sono fatte di profumi e sapori che aleggiano come strane atmosfere per tutto il romanzo che pur essendo breve ha quella capacità di trasformare la compendiosità in qualcosa di cadenzato in un tempo dilatato. Non si riesce a vedere il passare del tempo perchè deve essere fuggevole e come l’ombra che si sposta lentamente al girare del sole nel cielo, così essa scandisce la preparazione del cibo.
Diego Saglia è professore ordinario di letteratura inglese all’Università di Parma. Specialista dell’epoca romantica ed è membro del comitato scientifico del Museo Byron a Palazzo Guiccioli a Ravenna.