Fotografia, Viaggi
Leave a comment

Danimarca / Intimità tra terra e mare I.

alt="Danimarca"

Sembra che la luce dell’intimità non esista o che sia difficile da circoscrivere allora tendiamo a ripercorre i ricordi che possano avvicinarci ad una idea di intimità fotografica.

La luce è come una cortina di schermo che ci poniamo sulle spalle quando la paragoniamo all’intimità. La rendiamo invisibile perché non si vuole che la percepisca nessuno al di fuori dei propri occhi.

“Il sapore della tua bocca è il colore della tua pelle,

pelle, bocca, frutta mia di questi giorni veloci, dimmi, furon senza sosta al tuo fianco

per anni e viaggi e lune e soli

e terra e pianto e pioggia e gioia,..” Neruda

 

alt="Danimarca"

Danimarca , 1987
Canon FT, 135mm,
AGFA Chrome CT100 precisa 100 ISO
Paola Ricci ©Photo

La terra di Neruda forse lontanamente non si avvicina alla Danimarca, terra europea e variegata nei suoi anfratti tra spiaggia e mare e tra sole e oscurità che raggiunge veloci momenti del giorno.

Quello che la Danimarca espande è la sua intima giornaliera scansione degli spazi come fossero spiragli di tende spostate, dalle finestre pubbliche di ogni casa nelle città.

Neruda è il poeta della terra e del sangue come intimi umori del vivere e dell’incedere nascosto ma continuo. La sua intimità era l’incedere nello spazio e nei posti dove la sua espressione civile ed umana potesse essere libera da ogni orpello e limitazioni. La sua pace e amore  scorre tra le parole:

“La poesia è sempre un atto di pace. Il poeta nasce dalla pace come il pane nasce dalla farina.” Neruda

 

alt="Danimarca"

Danimarca , 1987
Canon FT, 135mm,
AGFA Chrome CT100 precisa 100 ISO
Paola Ricci ©Photo

La Danimarca è attraversata come una dimensione di attesa del paesaggio, non va lacerandosi l’incedere nella terra e la calma  emana in ogni tratto di strada di questa piccola penisola al nord dell’Europa. La luce dell’intimità varia col variare delle stagioni con un’incidenza che si ripercuote su quello che il corpo assorbe dalla luce e quel mantello magico di spazio e luce lo si ritrova in scatti fotografici dove la “mancanza” diventa quel pregnante sulle forme attorno i profili che si scandiscono quasi più a rilievo.  Il fotografo si fa catturare da questo spazio volumetrico e di luce tra la penombra e l’assolato e assoluto perdersi nell’aria.

 

alt="Danimarca"

Danimarca , 1987
Canon FT, 135mm,
AGFA Chrome CT100 precisa 100 ISO
Paola Ricci ©Photo

“Ciò che veramente mi manca è di capire chiaramente me stesso, quello che devo fare, non quello che devo conoscere. […] Trovare una verità che è verità per me, trovare l’idea per la quale devo vivere e morire […] A cosa mi servirebbe dimostrare l’importanza del cristianesimo, poter chiarire molti singoli fenomeni, se esso non avesse per me un significato più profondo? […] Che cosa è la verità se non vivere per un’idea?”Kierkegaard.

 

alt="Danimarca"

Danimarca , 1987
Canon FT, 135mm,
AGFA Chrome CT100 precisa 100 ISO
Paola Ricci ©Photo

Quello che lo scatto fotografico compie è la determinazione del fato di esistere un spazio sconosciuto oltre allo spazio rappresentato che è quello dell’intimo che si è catapultato su quel territorio nel momento che lo si è attraversato; il fotografo non si può esimere di constatare che la terra sconosciuta è terra del mistero di quella parte di intimo che ti è stata un giorno rubata e che ritrovi nel tuo vagare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *