Arte, Arte & Opere
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Verónica Vázquez (1970-) / Il dettaglio si costruisce.

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Se l’arte è composta di dettagli, è perché l’insieme è supportato dal particolare?

La grandiosità dell’opera artistica si racchiude nel mistero che trascende dalla forma e rimane sovvertivo e non voluto nella sua manifestazione immediata?

I misteri dell’arte sono insiti nell’opera e nella storia che essi racchiudano e che incuriosiscono la gente nel volere “comprendere” com’è nata una tale opera e come vedendola, possa manifestare questo mistero.

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

Avvicinarsi all’assoluto di un’opera è un’operazione che molti studiosi di psicanalisi hanno cercato di interpretare e spesso perdendosi in labirinti metaforici che sono stati riduttivi.

L’artista cerca in forme diverse di “motivare” quello che sfugge alla rappresentazione; se si compie solo un’ermeneutica azione nell’opera prodotta, sarebbe un collage d’interpretazioni che non porterebbe all’opera conclusiva.

Ecco che il dettaglio a volte non dovrebbe superare l’opera finale, ma potrebbe essere il mistero nascosto dell’opera che si osserva.

Se il dettaglio supera l’opera finale diventa un tentativo di “forzare” l’emotività e l’empatica visione dello spettatore?

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

 

“Occorre seguire un procedimento e un metodo simile a quello che impieghiamo per interpretare la natura […]. Prima di investigare le cose naturali ci sforziamo, infatti, di aver lume soprattutto intorno ai fenomeni universali e comuni a tutta la natura; cioè, intorno al moto e alla quiete e alle loro leggi e regole che la natura sempre osserva, e per le quali essa agisce con continuità, per passare poi, di grado in grado, ad altro che ha caratteri sempre minori di universalità ” Spinoza.

La sovrabbondanza dei dettagli può agire  soffocando l’opera stessa riducendola al rimbalzo di una costruzione metodica e ossessiva dell’oggetto non facendo “respirare” quello che realmente potrebbe vivere all’interno e attorno ad esso ?

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

 

La parte umana, realizzando l’opera d’arte, è un velo biografico che si deposita sull’opera stessa e non è detto che si riesca a individuare, se la storia è mancante di alcuni  pezzi e momenti di vita dell’artista.

L’opera può spiegare la biografia dell’artista?

Quello che il segno manifesta, inconfondibile di un artista è riconosciuto nel tempo, è la sua biografia e nella difficoltà sta nel tradurla attraverso altre “cognizioni”; è  li che rimane il mistero, spesso la psicanalisi vuole addentrarsi nel porre i piedi e trovare un percorso, ma spesso questo è un muoversi in modo accidentale e con molti muri frontali che come gomma lo fa rimbalzare.

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

 

Verónica Vázquez usa il dettaglio come una macrostruttura narrativa che si manifesta attraverso oggetti ripetuti in modo quasi  eccessivamente ossessivo e che manifesta più la claustrofobica disposizione tra di loro che l’opera stessa, calibrando  colore,  materia,  intervallando la costruzione compositiva  indipendentemente dalla natura reale dell’oggetto. Lei lo ricolloca, lo ripete, lo rende materia illusoria quando fili sottili passano davanti alla materia in una contenuta cornice rappresentativa ed edonistica.

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

Ma può una macrostruttura formale essere moltiplicata in grande adducendo a una scultura?

Il limite spesso è superato e ciò che appare è un “quadro” , collocato come scultura e assume la denominazione di opera tridimensionale e con la possibilità di girarci attorno, quando invece ha i limiti e si carica di possibili  metaforiche rappresentazioni misteriose.

L’artista si muove volutamente con entropico movimento tra le dimensioni e le forme?

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

 

Forse l’artista Verónica Vázquez non si confronta con delle dimensioni “narrative” in cui la mostra sembra mostrare un racconto, quindi non dando riferimenti di titoli provocatori e metaforici,  realizza  sospensioni che non saranno lette e i materiali sono quelli che daranno un alfabeto forse possibile per ricostruire un “misterioso” racconto interiore.

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

“Le mie opere sono il risultato dell’azione, appaiono quando lavoro su di loro, non prima. Non vi è nessuna idea preconcetta. Non eseguo tecniche ma sì, ricerco, vado a tentativi, la casualità condotta sul materiale specifico o sull’opera nel suo insieme ha un valore superiore” Verónica Vázquez.

Quest’artista altera la dimensione scultorea per focalizzarsi su quello delle energie degli oggetti e dei dettagli. Realizza delle opere che si vorrebbero allineare alla scultura da parete, ma la profondità non fortifica la tridimensionalità reale, realizzando accostamenti di materiali che permettono a volte di vedere al di là, percepire la superficie della parete, ma in una simbiosi di dettagli legati e costretti nella tridimensionalità, riflettendo un piacere dell’oggetto in se per se.

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

 

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Verónica Vázquez
The Struggle for raw, Venezia
Paola Ricci ©Photo

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"lasciate nel sole questo brillare di stelle, come libere parole donate la luce, accompagnatele dove loro vogliono andare / let the dazzling stars shine, like words, to accompany them wherever they choose to go"

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