Se lasci che l’immagine si dissolva allora noterai che c’è un momento in cui il dettaglio appare così nitido che lo puoi toccare, poi esso scompare nel colore che si diluisce in altra materia, allora la mente viaggia; restando fermi nessuna parte si scopre, se però cammini verso quei suoni e quelle immagini il viaggio, allora, in ogni sfocatura è il capitolo nuovo.
Potrebbe essere utilizzato anche il termine “confusione mentale” per descrivere la sfocatura. La distanza dalla macchina fotografica dagli oggetti permette di giocare con la profondità di campo e alternare quello che c’è vicino che sparisce, come densità di colore per far vedere a fuoco quello che è distante; sono come gli occhi che si stropicciano al mattino e cercano di osservare come la lontananza è solo una immagine che si coglierà quando la mente risveglierà tutti i sensi.