Arte, Arte & Opere
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La superficie urlante / Edvard Munch (1863-1944)

“Il significato di uno scritto si cela sotto una lieve superficie” Edgar Allan Poe.

Ogni sentimento e idea vanno calcolato perché raggiunga l’effetto nella scrittura, gli oscuri momenti del passato sono costruzioni architettoniche che hanno spesso solide fondamenta, ma se ne scovi la radice può rappresentarli.

Munch ne rappresenta le energie della sua esistenza che  Oslo ne ha visti i natali. Ha esorcizzato la morte con la pittura come se la sua bibliografia non servisse neanche scriverla, l’avevi direttamente esposta nei suoi dipinti, nelle sue pennellate che andavano a bagnarsi nei diversi colori che si mescolano come flutti di acqua passante tra le sue dita.

Oslo,1890-1900

Oslo,1890-1900

Esorcizzare la morte come lo fa Poe nei suoi scritti e ci afferma “La Verità, infatti, richiede una precisione, e la passione e una familiarità (i veramente appassionati mi comprenderanno), che sono assolutamente opposte a quella Bellezza che io sostengo, essere eccitamento, o piacevole elevazione, dell’anima.”

La componente visionaria delle leggende e miti norvegesi sono la tessitura della “scrittura” celata nei dipinti di Munch. Dove le distanze che separano gli umani tra loro nella terra norvegese sono riempite da queste narrazioni antiche radicate nella terra.

 

Edvard Munch, Notte in Saint Cloud

Edvard Munch, Notte in Saint Cloud

La sua pittura è diretta è senza scorciatoie prende quello che c’è e lo mostra senza che tu possa coprirlo con altre immaginazioni. I procedimenti e gli accostamenti pittorici sono inediti e stridenti, come le scritture delle partiture per violoncello di Bach, dove il suono è pura manifestazione sonora ”compositiva ”.

“Ogni forma d’arte, in letteratura, in musica deve nascere nel sangue del nostro cuore. L’arte è il sangue del nostro cuore” Edvard Munch

Ciò che racchiude il binomio dei colori marrone con i blu e celesti sono le due dimensioni che convivono nell’animo del pittore, di terra e cielo, mescolandoli tra loro riescono a gravitare capovolti i sentimenti, dalla terra verso l’aria del cielo, o nella liquidità del mare o della Senna.

 

Edvard Munch, Riva con casa rossa

Edvard Munch, Riva con casa rossa

Nei quadri, Inger sulla spiaggia  e Notte a Saint-Cloud, dipinti in due epoche e momenti diversi quello prima del 1889 e poi 1893, vennero rivolti a due componenti della sua famiglia, la sorella tanto amata e la perdita del padre improvvisa. Nella prima, la presenza della sorella è piena e autorevole col suo sguardo verso la spiaggia di Åsgårdstrand, dove dipinse anche un altro quadro con una tavolozza completamente diversa di rossi e rosa incarnati tra gialli e verdi, intitolata “Notte estiva” del 1904.

 

Edvard Munch, Il tronco giallo

Edvard Munch, Il tronco giallo

Nel dipinto della sorella, la tecnica si stava raffinando, dove la pennellata precisa e dettagliata stava abbandonando la mano del pittore per muoversi in movimenti sempre precisi ma fluidi nella mescolanza e una determinazione che raggiungerà la forza negli anni successivi. Egli parlare di “volontà” gestuale, è quello che permette all’artista di avere una atmosfera, risultante dall’uso di questa  di  gamma di terra e cielo, nel quadro Notte a Saint-Cloud. Possiamo anche intravedere delle influenze di segno e stesura della superficie pittorica con Toulouse-Lautrec, ma la decisione di lavorare su un dettaglio spaziale come l’interno della stanza e dell’uomo affacciato alla finestra ci porta negli anni della spiritualità del periodo blu di Picasso.

 

Il dipinto  “Riva con la casa rossa”, è il preludio di un astrattismo cromatico, dove le pietre che sono toccate della tavolozza degli impressionisti, vedevano come la luce, gli danno sembianze diverse nella natura, ma la tecnica di Munch di dipingere la riva di pietre non è naturalistica e neanche espressionista; è lasciare che la materia esprima il “senso” della pietra che racchiuse il sentimento dell’artista avvicinandosi a quello che l’arte astratta mostrerà più avanti, quello di “trarre da”. Munch tira fuori qualcosa che non si vede facilmente, rendendo il pittore ancora più libero nelle sue scelte stilistiche formali e così il “lungo tronco” posto per terra nella neve è giallo, circondato da alberi nel bosco che sono rosa-marrone. Il contrasto tra i colori dei tronchi è la libertà di trarre dalla visione quello che l’artista cerca in se per mostrarlo a noi, liberi di accogliere la bellezza che a volte può spaventare.

 

Edvard Munch, 1912

Edvard Munch, 1912

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"lasciate nel sole questo brillare di stelle, come libere parole donate la luce, accompagnatele dove loro vogliono andare / let the dazzling stars shine, like words, to accompany them wherever they choose to go"

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