Arte di scrivere, Editoria
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In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo/Roland Schimmelpfennig. Fazi Editore

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Nella collana “Le strade”, Fazi Editore edita “In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo” di Roland Schimmelpfennig e tradotto da Stefano Jorio.

In questo romanzo il protagonista principale è presentato proprio nelle prime righe del testo; la sua silenziosa presenza, la scarna descrizione per renderlo unico, importante e indispensabile per tutto lo sviluppo del testo. E’ colui che non esprime nessun verbo, non si fa “inquadrare” neanche nei dettagli dei suoi comportamenti e ha un aspetto semplice e per questo altisonante e illuminante; è lui nelle prima righe che da l’incipit a tutta la storia e dove gli altri gli fanno da corollario in modo sincopato: “In un chiaro , gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo un lupo solitario attraversò poco dopo il sorgere del sole il fiume ghiacciato che separa la Germania dalla Polonia”.

Quello che si aggira è un animale o un “essere animale” ?

Il lupo si sposta e attorno a lui ruotano altri personaggi che “dipendono” involontariamente o per necessità alla sua esistenza; il mondo è al limite tra la città e le distese abbandonate, dove la luce del giorno è mescolata con quella della notte e non si ha la percezione di reali passaggi temporali. Si pensa che il tempo passi perché gli eventi accadono, però la lettura ti porta in un immaginario temporale concentrato e avviluppato su se stesso come uno “spettacolo teatrale” dove le scene non cambiano realmente, ma come una macchina magica ruotano su una pedana che fa vedere diverse facce degli eventi e di dialoghi incastrati in una “Babele” infinita di case e luoghi incastrati tra loro.

Gli eventi appaiono semplici, all’inizio del romanzo, come se la vita nella sua casualità quotidiana diventi una semplice passeggiata tra città e zone di frontiera, dove popoli separati si trovano a condividere piccole miserie o necessità di sopravvivenza; poi aumentano le idiosincrasie mescolate all’affettività poco chiara o interrotta tra gli adulti e si costruiscono gli abbandoni di adolescenti impunemente mal accuditi.

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In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo di Roland Schimmelpfennig Fazi Editore

Le mescolanze che descrive l’autore appaiono come uno spartito di musica contemporanea, di suoni simultanei e di modulazione dissonante tra i toni e i semitoni. L’ ambiente è continuamente cangiante e la scrittura lo rileva con capitoli anche corti in poche frasi di dialoghi succinti e schematizzati come impalcature di un edificio in fase di ristrutturazione.

I passi che compiono i diversi personaggi sono metallici o duri in funzione di dove si trovano e dove camminano e il paesaggio muta dal morbido della neve al duro asfalto al risuonare tra le scale delle diverse case o tra i muri instabili di palazzine fino alle baracche nel limitare di boschi.

Il lettore si perde in questi cambi di scena continui, quasi non avendo il tempo di “adattarsi”, ma l’autore lo accompagna con la maestria del detto, come “accenno”, come visione imperfetta che lo proietta nello spazio “poco illuminato” di notte e giorno mescolato in un “blend” fotografico e rasente ad una cinematografia tedesca visionaria.

Così Tomasz e Agnieszka, il ragazzo e la ragazza, il cacciatore, la madre della ragazza, i genitori del ragazzo, il fucile, Charly e Jacky e le foto del lupo non si sedimentano, si spostano continuamente e il lettore si trova a essere catapultato in questo susseguirsi di eventi tra l’oscuro e il prevedibile aspettando sempre che il personaggio principale, il lupo, appaia. Molti si chiedono dove è, e come è stato visto, come si è riusciti a fare una foto di lui.

Il romanzo prende un altro ritmo, quando il lupo appare o è citato, diventa “la morale nascosta”, il mistero del racconto e lo scrittore lo protegge e lo coltiva per tutto il romanzo fino a dedicare “un finale” che riapre il racconto a nuovi scenari.

Roland Schimmelpfennig è nato nel 1967 a Göttingen, è uno dei maggiormente noti e premiati drammaturghi tedeschi contemporanei. Dopo un periodo come giornalista a Istanbul, ha frequentato un corso di regia e ha successivamente collaborato alla direzione artistica del Münchner Kammerspiele. I suoi lavori sono stati messi in scena in oltre quaranta paesi. Questo è il suo romanzo d’esordio, finalista al Leipziger Preis.

https://fazieditore.it/catalogo-libri/in-un-chiaro-gelido-mattino-di-gennaio-allinizio-del-ventunesimo-secolo/

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