Architettura & Design, Arte
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Il peso della luce

Il peso rimane indissolubile dalla materia e dal bordo della terra, o piano d’appoggio. Il non contatto col piano, rende ossimoro il peso che come luce galleggia. La materia è sospesa e il contatto è l’ombra; la luce del buio tocca il disegno della materia. Il peso della materia è la luce che disegna i profili con spessori e rilievi di materia. Quante volte osserviamo……

l’architettura di un edificio e ci vogliamo appropriare di quelle linee che si innalzano dalla terra al cielo dalle intersezioni di linee che determinano le forature o gli spigoli della struttura portante, dall’immaginare le fondamenta che sostengono quell’innalzamento di estetica formale o di scavare nella profondità spazi che emergono perché catturano dislivelli che la natura offre a chi progetta e costruisce in un luogo rispetto ad altri.

Ciò che non possiamo “controllare” nella costruzione di una struttura architettonica ingegneristica è la luce. Guardare oltre la facciata di cosa osserviamo; Frank Lloyd Wright (1869-1959) si rese conto che quello che era importante erano le stanze e non la facciata, egli credeva nell’ “Architettura organica” cioè credeva che una casa occorreva costruirla per gli abitanti e per l’ambiente che la circonda come un organismo vivente.

Pulire dagli ornamenti andare all’essenza che fosse un’essenza di vita lasciando incontrare l’estetica col pulsare di un cuore e i cambiamenti del giorno con la notte. Quello che l’architettura dovrebbe ricordare nel suo continuo evolversi è, come dice E.H. Gombrich: “ In architettura il valore delle invenzioni e delle innovazioni ardite è riconosciuto abbastanza largamente, ma pochi comprendono che affine è la situazione della pittura e della scultura. Molti che negano ogni valore a ?questa robaccia ultramoderna’ stupirebbero sapendo quanto di essa è già entrato nelle loro vite e quanto ha contribuito a plasmare gusti e preferenze.”

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La luce di cui ci circondiamo di giorno e la catturiamo di notte rimane una presenza impalpabile rispetto alla materia di cui una struttura e costituita, ma se sospendiamo questa materia allora l’ombra che rilascia sulla terra diventa massa costitutiva della struttura e non una risultante della luce. Il peso allora è dato dalla luce che disegna quest’ombra che diventa anch’essa forma architettonica interagendo con lo spazio circondante.

La linea dritta deriva ammorbidita dall’ombra che ne appare proiettata e la curvatura della luce si sa appare più bella. La linea insieme alla curvatura crea massa e con l’ombra e la luce la rende attraversabile, il corpo si riempie di queste sensazioni che emana lo spazio con diverse densità cromatiche e di spessore. L’architettura più che costruire dovrebbe permettere di attraversare le diverse densità dello spazio e la luce è il mezzo indissolubile con la materia e l’ombra che ricusiamo dalle nostre emozioni, perché forte più della terra, ci permette di compiere questi passaggi e questi attraversamenti.

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