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Il limone / Édouard Manet (1832-1883)

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Solitario è nella sua forma su un piatto, quasi non visibile, di piombo o di metallo su cui non risplende neanche un leggero riflesso. Il frutto occupa totalmente la forma che rilucida come una fonte luminosa e autonoma . Il piatto ovale è tagliato in modo asimmetrico non curando se la composizione perda una centralità richiesta . Non c’è ombra, solo una leggera oscurità a un lato del limone .

Pennellate nervose e apparentemente prive di qualsiasi sovrapposizioni o velatura anticipata.

Questo è il ritratto, non una citazione del frutto, che occupa la scena senza soffocare lo spazio. Esiste sono lui, in un tentativo di ritratto concettuale. La forma anticipa l’assoluto per vedere l’interno di una pittura primordiale, col segno che declina sulla forza della pastosità del colore a olio.

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Édouard Manet, Il Limone , 1880, Olio su tela, (14 x 22 cm) Musée d’Orsay, Parigi

Secondo alcuni eruditi greci il limone era il simbolo della salvezza in onore delle nozze di Giove e Giunone, nella tradizione cristiana era associato con la Vergine Maria, profumato e capace di curare e di contrastare i veleni e quindi da lì l’idea che fosse un frutto della salvezza.

L’associare il frutto al concetto amoroso e della fedeltà è presente nelle opere d’arte, come in Giovanni di Niccolò Luteri, detto comunemente Dosso Dossi, dal titolo “Scena mitologica” del 1524, dove è presente un albero di limoni carico di frutti che sono presenti tutto l’anno e da lì la metafora, della costante presenza e della fedeltà. Alberi sempre verdi e quindi il significato di un’immagine “incorruttibile”, dal profumo costante

Il limone è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutaceae, può raggiungere dai tre ai sei metri di altezza e i suoi petali sono bianchi e violetti; “limone” è chiamato anche il suo tipico frutto giallo dalla forma sferica o ovale, composto di una buccia gialla all’esterno e bianca e spugnosa all’interno e da un succo dal tipico sapore aspro.

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Fiori del Limone

La pianta è originaria dell’Asia, la sua prima coltivazione in Europa è attestata dopo il X secolo in Sicilia e più tardi a Genova. In Italia il limone si coltiva principalmente nel Meridione, in particolare in Sicilia, Calabria e Campania, questo perché in queste zone il clima è sufficientemente caldo e umido per permettere la sua coltura.

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Édouard Manet, Olympia, 1863, Dettaglio Olio su tela, (130 x 190 cm) Musée d’Orsay, Parigi

Édouard Manet è il pittore che ha scandalizzato il pubblico francese realizzando il dipinto di Olympia nel 1863, ribaltando il concetto di nudo nella classicità per darne una vivida immaginazione in un’atmosfera moderna e scalpitante con pennellate così poco profonde per raggiungere l’essenzialità dell’atmosfera. Il ritratto è in una totale franchezza pittorica del mondo contemporaneo della prostituzione parigina. Manet abbandona la pratica antica e classica della pittura e sembra che percorra quello della “fiction” come narrazione. La sua esecuzione sembra veloce ed è intenta ad abbandonare l’illusione, per raccontare quello che l’essere umano vede e vive.Manet prese ispirazione e analisi dalla pittura spagnola da Velasquez e Goya come anche da Frans Hals.

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Édouard Manet, Olympia, 1863, Dettaglio Olio su tela, (130 x 190 cm Musée d’Orsay, Parigi

Nel Dipinto del Limone quello che colpisce è la “solitaria” dimensione del frutto come fosse lì non per essere consumato, ma contemplato, non si presenta in una natura morta, ma è rappresentato come soggetto unico e “autorevole”. Manet usa un tono scuro, come è presente il fondale del dipinto di Olympia, alcune pennellate sono leggermente brillanti in modo tale da dare volumetria e consistenza alla luce che non si sa da dove arriva. Non abbiamo una direzione precisa della fonte luminosa, abbiamo la luce intrinseca nel soggetto, come fosse emanata dal suo colore stesso, il giallo effonde luce e volume, il colore si assume il valore di potere esplicativo. Potrei definire che siamo in una dimensione fantastica e di piacevolezza indotta dalla cromia che ci appare. Si potrebbe dire che Manet non dipinga la vita, ma dipinge attraverso la vita.

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Édouard Manet, Il Limone , 1880, Olio su tela, (14 x 22 cm) Musée d’Orsay, Parigi

Il limone è un frutto che appartiene alla famiglia delle Rutaceae e si può ritenere il nome sia della pianta che del frutto. Secondo alcuni genetisti il limone è un antico ibrido tra il pomelo e il cedro, ma da secoli è una specie autonoma la quale si riproduce per innesto o talea. La storia di questo frutto è ricca d’incertezze si pensa che sia cresciuto in Cina e coltivato dalla dinastia Song (970-1279 dopo C.), la regione indiana dell’Assam e nella Birmania.  I romani conoscevano questo frutto e l’ipotesi è supportata dalle raffigurazioni di frutti in alcuni mosaici a Cartagine e di affreschi a Pompei. Però secondo altri studiosi pensano che tali autori avessero importato tali frutti o li avessero visto nei loro paesi d’origine, infatti, non vi sono prove in campo paleobotanico o letterario che possano avvalorare questa ipotesi.

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Limone Paola Ricci©Photo

In Europa la prima coltivazione di limoni è stata avviata nell’anno Mille in Puglia e in particolare sul Gargano e precisamente in agro di Rodi Garganico, dove è coltivato il Limone Femminello, ritenuto dai botanici uno dei più antichi in Italia. Poi arrivò in Sicilia nel X secolo e più tardi a Genova a metà del XV secolo.

La parte più utilizzata del limone è il succo, che rappresenta fino al 50% del suo peso, acido citrico, che gli conferisce il tipico sapore asprigno e diversi altri acidi organici tra cui l’acido ascorbico; inoltre è molto ricco di vitamine, soprattutto la C, e contiene molti minerali. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi.

In cucina va ad arricchire molti piatti; si abbina facilmente alla carne e al pesce e in molti casi è usato anche in sostituzione dell’aceto. Ottimo per realizzare delle marinate anche di carni scure o selvaggina. Ha anche la proprietà di evitare che alcuni ortaggi e frutta anneriscano, una volta tagliati. Sicuramente è usato in molte ricette per la sua versatilità e per il suo contenuto curativo, avendo imparato che mangiare sano è mangiare bene.

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Limone Paola Ricci©Photo

Arancia e limone.
Oh la ragazza
del cattivo amore

Arancia e limone.
Oh la ragazza
la ragazza bianca!

Limone.
(Come splendeva il sole).
Arancia.
(Nei ciottoli dell’acqua).

Federico Garcia Lorca

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