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Acquisire la teoria e la pratica di una padronanza e capacità di conoscere un immaginario visivo dove la massima verosimiglianza e la spiegazione attraverso il disegno sia la creazione di racconti visivi. Occorre ricostruire una cultura dell’immagine e la consapevolezza della centralità del ruolo della stessa come atto comunicativo che connota, interpreta, ricrea il testo, e come contenitore magico di messaggi e sensazioni. Il racconto, “la favola” parte da uno spunto semplice che è poi l’elemento educativo che caratterizza la favola: ogni oggetto gettato in mare dopo un tempo, imprecisato torna a riva modificato.
Questo semplice “aforisma” è che il mare trasforma, che il tempo trasforma, che l’attesa trasforma anche te, che il tempo non lo decidi tu.

Inchiostro, vuoto, pennello

Consideriamo vuoto la mancanza di qualcosa e di qualcuno che abbiamo perso? La fiducia di qualcuno che racconta quel vuoto, è riposta nel sentirla tradotta come pieno del dono? Se è vero che “l’uso artistico del vuoto è osservabile in quasi tutte le forme artistiche dell’Estremo oriente” vi sono luoghi o oggetti in cui sembra concentrata la sua presenza e la sua funzione ?

Premessa

Le parole sono scritte per poterle vedere nel sentire, dopo averle lette.Esse enunciano nel ritmo, nella posizione, nella metafora, nell’onomatopea e nelle similitudini e nel significato, e poi lo ritroveremo nel disegno. Questo scoprire la parola, svelarla agli occhi, costituisce i mattoni per formare un ponte con l’immagine, e la sua rivelazione nel disegno e nel colore, sciogliendo quel muro che protegge lo stereotipo di forme e disegni e ambientazioni ripetitive presenti nell’immaginario umano. La lettura delle poesie è il primo passo per poi narrare e far risuonare quello che il testo ci spinge a seguire e rinarrarlo a noi stessi in modo da spalancare con forza e gioco il susseguirsi di quelle porte che s’inanellano su quelle infinite stanze che sono poste nella mente di ciascuno.