Arte, Arte & Opere, Biennale 17
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Canada / A way out of the mirror

Il surplus delle emozioni può essere tradotto in un semplice elemento?

Lacrime, sudore, liquidi biologici sono accomunati alla stessa sensazione?

Padiglione Canada nella 57. Esposizione Internazionale d’Arte ai Giardini a Venezia. Geoffrey Farmer: “It is at once a monument and an anti-monument that memorializes individuals and stories in a gesture of generosity and inclusion”.

 

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

A way out of the mirror

was found by the image

that realized its existence

was only…

a stranger completely like myself

—Allen Ginsberg

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

Lo scheletro della struttura del padiglione sembra la parte salvaguardata perché dalla terra possa essere gettata nell’aria la forza e la leggerezza di un liquido rigenerante che non è solo acqua, è il surrogato di altri emblemi liquidi che sottendono alla vita animale e umana nello specifico.

 

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

Il primo Padiglione internazionale permanente del Canada era in mattoni, vetro, legno e acciaio di BBPR hanno la forma a conchiglia nautilus con un pilastro ottagonale affusolato al centro della struttura a supporto delle imponenti travi del tetto a raggiera.

La progettazione del paesaggio circostante al padiglione del Canada è sotto la guida delle architette paesaggiste canadesi, Cornelia Hahn Oberlander, e Bryce Gauthier, su una visione del paesaggio circondante il Padiglione.

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

I lavori riprenderanno a chiusura della 57. Mostra, riportandolo al suo progetto originale del 1957 e sarà scoperto ufficialmente alla Biennale di Architettura del 2018.

Il padiglione racchiude nell’operazione dell’artista Geoffrey Farmer sugli elementi di abbattimento della costruzione e per la sua rinascita, la collisione con la fuoriuscita di materiale rigenerante. La materia si dispone o è indisposta a crollare, si auto sostiene in equilibri precari con la posizione di oggetti non casuali ma della composizione, nello spazio ormai squarciato.

 

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

Apertura lasciata libera di espandersi, come se quello che è distrutto ricorda quello esistito e solo se crei varchi, ne comprendi lo spazio del contenuto e del contenente.

L’architettura di un edificio è fatta dal suo interno che s’interfaccia con l’esterno, ma a volte l’interno non rispecchia l’esterno è la protezione di quello che non va visto, non è deturpato.

 

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Geoffrey Farmer, Padiglione del Canada 57.Esposizione Internazionale d’Arte.
Paola Ricci©Photo

Sfregiando le pareti irrompi nell’anima dello spazio, aprendo le pareti fai circolare i liquidi naturali che partono da terra e arrivano anche dal cielo, potersi inserire in questo ciclo che è circolare, fa dell’architettura la dimensione di massima libertà fruibile nel pensiero di appropriazione di uno spazio.

#BiennaleArte2017 #VivaArteViva

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