L’arte è un progetto naturale
L’universo è comunemente definito come la totalità dell’esistenza.
Vi è una semplicità del vero, non per raggiungere una pittura realistica, ma per far apparire contemporaneamente veri “ l’infinitamente lontano ” e “ l’infinitamente vicino ”. Il multiverso è l’ipotetico insieme d’infiniti o finiti universi possibili, che insieme comprendono ogni cosa che esiste e può esistere: la totalità dello spazio, del tempo, della materia e dell’energia.
L’esecuzione corporea e tattile per creare immagini su larga scala richiede un completo assorbimento e concentrazione sia sulla fisicità dell’atto che sull’interpretazione intellettuale delle narrazioni. Le immagini e le parole non hanno lo scopo di spiegare nulla, ma quello di far partecipare lo spettatore, che così possa creare nella propria mente la rappresentazione del cosmo.
I vari universi all’interno del multiverso sono talvolta chiamati universi paralleli.
Disegno Pittura
Scultura Installazione
La scultura è formalmente una delimitazione dello spazio.
“A guardare i suoi lavori,
Il mio pensiero è che attraverso il disegno io posso toccare il vuoto dello spazio cui non diamo peso, e traccio delle linee disegnate in segmenti tridimensionali che creano lo spazio nel vuoto in cui ci muoviamo. Sentiamo il peso dello spazio immaginando il carico della montagna capovolta. È ribaltando la forma della montagna che se ne ricava una tensione,
dove ciò che sembrava permanente è diventato temporale. Così la massa percepisce il peso dell’immobilità e gli elementi che si muovono nello spazio vuoto a ritmi non prevedibili. È l’irraggiungibilità che è percepita come possibilità di toccare, perchè il punto di massima altezza, la pietra, è molto più vicino a noi perché capovolto. Dove la sua temporalità d’essere ha una durata che dipende dallo spazio disponibile. Io ho, con questo lavoro, modificato le materie prime mantenendo la concezione basilare della montagna: la massa. In conclusione se l’uomo fosse in grado di guardare la natura con la sua mente come qualcosa di vivo, indeterminato e flessibile, come è nel corso del tempo, forse sarebbe più attento a cogliere il momento in cui si può apprezzare e capire meglio lo spazio che lo circonda.
Nella Terra l’oggetto si sposta e la forma può rotolare per muoversi al ritmo del tempo, in una dimensione dove tempo e terra corrono parallelamente
Le estremità delle forme possono arrotondarsi e nel piegarsi c’è la possibilità che diventino tridimensionali. L’atto è improvviso, ma in quanto tale è decisivo per dare consistenza alle diverse sostanze. La natura è dislocata e le forme perdono connotazione d’origine, per acquisire quelle di visione ancestrale. Il rischio di un corpo parlante.
Citando Braque, egli parlava della forma non come body art, ma di lasciare “agli altri” la possibilità di raggiungere profondità razionali dettata da una natura dimenticata. L’Arte non è minore perché abbandonata e per questo è “nulla”. Gli elementi sono composti di carne e terra, pelle e scorza, ossa e alberi; le emozioni sono collegate alla coscienza del sé e sono radicate nella rappresentazione del corpo.
Fotografia
Le fotografie architettoniche mostrano
un silenzio che è parallelo
a quello nella fotografia delle persone. Questo silenzio è la pienezza nel vuoto che gli spazi possono comunicare come un concetto muto, invece la gente ha perso la voce per fare questo tra di loro.
Gesti silenziosi
I gesti umani sono un’espressione del corpo, ma non sappiamo se la mente in quell’inquadratura è divisa o in sintonia con quella postura. Ecco che queste foto non ci dicono cosa è successo prima o cosa accadrà dopo lo scatto, sono “gesti silenziosi” perché isolati in una frazione di tempo la cui consequenzialità non ci interessa.
Questi scatti interagiscono per una frazione di tempo con lo spazio, facendo emergere la sinestesia.
Io sono
La ricerca artistica si muove intorno allo spazio vuoto e al suono dell’aria, lavorando in modo sistematico su progetti dove l’architettura teorica innesca la sinestesia dei sensi. Mi sono resa conto di questo attraverso la percezione delle competenze interdisciplinari, tramite l’ascolto e il contatto con lo spazio. Sono un archeologo-artista-esteta che scava l’area di conoscenza, l’oggetto di discussione e il pensiero utilizzato, per preparare la superficie del progetto.
Lasciate nel sole questo brillare di stelle, come libere parole donate la luce, accompagnatele dove loro vogliono andare