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Progetti

Disegno Pittura

Paola Ricci disegna durante una performance al Centro Culturale Candiani di Mestre
Universo
Performance 2014
Centro Culturale Candiani,
Mestre-Venezia
Cecilia Boldrin © Foto
Paola Ricci disegna durante una performance al Centro Culturale Candianidi Mestre Paola Ricci disegna durante una performance al Centro Candianidi Mestre

L’universo è comunemente definito come la totalità dell’esistenza.

Vi è una semplicità del vero, non per raggiungere una pittura realistica, ma per far apparire contemporaneamente veri “ l’infinitamente lontano ” e “ l’infinitamente vicino ”. Il multiverso è l’ipotetico insieme d’infiniti o finiti universi possibili, che insieme comprendono ogni cosa che esiste e può esistere: la totalità dello spazio, del tempo, della materia e dell’energia.

L’esecuzione corporea e tattile per creare immagini su larga scala richiede un completo assorbimento e concentrazione sia sulla fisicità dell’atto che sull’interpretazione intellettuale delle narrazioni. Le immagini e le parole non hanno lo scopo di spiegare nulla, ma quello di far partecipare lo spettatore, che così possa creare nella propria mente la rappresentazione del cosmo.

Paola Ricci disegna durante una performance al Connecticut College di New London
Multiversi 2014
Artista in visita
Galleria Cumming Arts
Sessioni dal vivo
Connecticut College, CT
Timothy McDowell © Foto
Paola Ricci disegna durante una performance al Connecticut College di New London
Particolare di una delle opere create durante la performance al Connecticut College di New London
Paola Ricci disegna durante una performance al Connecticut College di New London

I vari universi all’interno del multiverso sono talvolta chiamati universi paralleli.

Progetti

Disegno Pittura

Opera olio su tela

Pittura #8 2020
Olio su tela

Opera olio su tela
Particolare opera olio su tela

↑ Pittura #10 2020
Olio su tela
Particolari ↓

Particolare opera olio su tela

Pittura #10, 2020
Particolare
Olio su tela

Progetti

Scultura Installazione

Particolare dell'opera "Nuvola" in filo d'acciaio intrecciato a mano
Nuvola, Particolare
Scultura 2007
Filo d’acciaio
Martin Geier © Foto

La scultura è formalmente una delimitazione dello spazio.

“A guardare i suoi lavori,

a percepirli come sensazione, prima ancora che per analisi, ci si rende conto che nelle sue trame è l’aria, spesso frammista alla luce, che resta dentro l’infinita serie di percorsi del metallo e gli dà vita. Tecnicamente le sue sculture declinano più verso l’installazione e quindi verso un’interazione totale nei confronti dell’ambiente. L’artista compone delle forme secondo gli spazi e si mette in costante relazione con i luoghi.”
Valerio Dehò
Foto dell'installazione il "Il peso dello Spazio" in mostra a Villa Farsetti

Il peso dello spazio 2010
Villa Farsetti
Santa Maria di Sala

Foto dell'installazione "Il peso dello Spazio" in mostra a Villa Farsetti

Il mio pensiero è che attraverso il disegno io posso toccare il vuoto dello spazio cui non diamo peso, e traccio delle linee disegnate in segmenti tridimensionali che creano lo spazio nel vuoto in cui ci muoviamo. Sentiamo il peso dello spazio immaginando il carico della montagna capovolta. È ribaltando la forma della montagna che se ne ricava una tensione,

Foto dell'installazione "Il peso dello Spazio" in mostra a Villa Farsetti

Il peso dello spazio 2010
Festival di Arte Contemporanea
Villa Farsetti
Santa Maria di Sala

dove ciò che sembrava permanente è diventato temporale. Così la massa percepisce il peso dell’immobilità e gli elementi che si muovono nello spazio vuoto a ritmi non prevedibili. È l’irraggiungibilità che è percepita come possibilità di toccare, perchè il punto di massima altezza, la pietra, è molto più vicino a noi perché capovolto. Dove la sua temporalità d’essere ha una durata che dipende dallo spazio disponibile. Io ho, con questo lavoro, modificato le materie prime mantenendo la concezione basilare della montagna: la massa. In conclusione se l’uomo fosse in grado di guardare la natura con la sua mente come qualcosa di vivo, indeterminato e flessibile, come è nel corso del tempo, forse sarebbe più attento a cogliere il momento in cui si può apprezzare e capire meglio lo spazio che lo circonda.

Scultura vegetale "Calipso"
Calipso
Scultura Vegetale
Calipso
2022

Nella Terra l’oggetto si sposta e la forma può rotolare per muoversi al ritmo del tempo, in una dimensione dove tempo e terra corrono parallelamente

Le estremità delle forme possono arrotondarsi e nel piegarsi c’è la possibilità che diventino tridimensionali. L’atto è improvviso, ma in quanto tale è decisivo per dare consistenza alle diverse sostanze. La natura è dislocata e le forme perdono connotazione d’origine, per acquisire quelle di visione ancestrale. Il rischio di un corpo parlante.

Citando Braque, egli parlava della forma non come body art, ma di lasciare “agli altri” la possibilità di raggiungere profondità razionali dettata da una natura dimenticata. L’Arte non è minore perché abbandonata e per questo è “nulla”. Gli elementi sono composti di carne e terra, pelle e scorza, ossa e alberi; le emozioni sono collegate alla coscienza del sé e sono radicate nella rappresentazione del corpo.

Particolare della scultura vegetale "Calipso"
Scultura Vegetale
Calipso
2022
Particolare della scultura vegetale "Calipso"
Fotografia di un interno di una casa con un vaso di fiori sulla destra
Il sole del Giglio
2014
Connecticut
Canon 70D

Le fotografie architettoniche mostrano
un silenzio che è parallelo

a quello nella fotografia delle persone. Questo silenzio è la pienezza nel vuoto che gli spazi possono comunicare come un concetto muto, invece la gente ha perso la voce per fare questo tra di loro.

Tetti di Anversa al tramonto
Il lancio nello spazio
2017
Anversa
Canon 70D

Gesti silenziosi

I gesti umani sono un’espressione del corpo, ma non sappiamo se la mente in quell’inquadratura è divisa o in sintonia con quella postura. Ecco che queste foto non ci dicono cosa è successo prima o cosa accadrà dopo lo scatto, sono “gesti silenziosi” perché isolati in una frazione di tempo la cui consequenzialità non ci interessa.

Questi scatti interagiscono per una frazione di tempo con lo spazio, facendo emergere la sinestesia.

porticato abbandonato nella città di Anversa
I sogni dei dormienti
2017
Anversa
Canon 70D
Statua in un parco di notte illuminata
I Pensatori
2017
Roma
Canon 70D
Fotografia notturna del lato di un palazzo con segnaletica stradale illuminata
Direzioni opposte
2017
Roma
Canon 70D

Io sono

La ricerca artistica si muove intorno allo spazio vuoto e al suono dell’aria, lavorando in modo sistematico su progetti dove l’architettura teorica innesca la sinestesia dei sensi. Mi sono resa conto di questo attraverso la percezione delle competenze interdisciplinari, tramite l’ascolto e il contatto con lo spazio. Sono un archeologo-artista-esteta che scava l’area di conoscenza, l’oggetto di discussione e il pensiero utilizzato, per preparare la superficie del progetto.

Lasciate nel sole questo brillare di stelle, come libere parole donate la luce, accompagnatele dove loro vogliono andare

Paola Ricci durante la performance Multiversi
Multiversi 2014
Artista in visita
Art College Connecticut College CT
McDowell © Photo
Paola Ricci durante la realizzazione dell'opera "Filo Arboreo" in filo d'acciaio intrecciato a mano
Filo Arboreo
Opera permanente
Tralee Technical Institute
Preparazione 2005
“Le carte e i fogli delineati di Paola Ricci sono come mappe stratificate di un’immersione nel tempo. Una strana pittura che ritorna al segno “nero su nero” e richiama una conformazione fossile per un passaggio molto chiaro verso un’emersione luminosa. Quindi una forte evocazione che rimanda a un prima e a un dopo la pittura. Dirò elencandole alcune precise sensazioni. UNA– l’ascolto di una lontana pittura di cui non si può che rimpiangere l’assenza. DUE– la verifica di una consumazione della materia pittorica, ridotta a polvere o a segni filiformi di carbone che portano con sé il segno di un destino troppo umano. TRE– il rarefarsi inatteso da questo intrico come per uscire da un groviglio di rami. Una condensazione fortemente intrecciata tra realtà e sogno si apre comunque verso un orizzonte, una radura tra le foglie.”
Manlio Brusatin

Mostre

2022
  • Mostra Collettiva “ Connessioni ”, The Kitchen Gallery, Milano, Italia
2020
  • Mostra Collettiva, Dresden Neumark NICHT MUSEUM ZEITGEMÄBER KUNST
  • Mostra Collettiva “ ANTEPRIMA ”, TOMAV, Moresco Marche
2019
  • Mostra Collettiva The Comm-Inn, Het Nieuwe Instituut, Rotterdam
2016
  • Residenza, Vermont Studio Center, Stati Uniti d'America
2015
  • Mostra Personale, American Academy di Firenze SACI Italia
2014
  • Mostra Collettiva “Personae”, Emily Harvey Foundation, Venezia. L'Opera “Non perdere la faccia” è parte della collezione Archivio Emily Harvey, New York
  • Artista in visita, Cummings Arts Center, Connecticut College, Stati Uniti d'America. L'opera “ Multiversi ” è parte della collezione permanente del Dipartimento di Arte
2013
  • Mostra Collettiva, Kunsthalle Galleria, CCA Andratx, Maiorca, Spagna
2011
  • Mostra Personale, “ Sculture a parete ” Kunsthalle Galleria, CCA Andratx, Maiorca, Spagna
  • Residenza, Arteles Centro Arte, Finlandia. Opera permanente “ Capovolto ”
  • Mostra, Galleria dell'Accademia delle Belle Arti L'Aquila, Italia. Opera “ Sposta Aria ” di Paola Ricci / “ Overload ” di Matteo Ludovico.
  • Mostra Collettiva, Biennale di Venezia “Dal cinema la lampadina per l'architettura” Venezia, Italia
2010
  • Mostra Collettiva, Fondazione Focus-Abengoa Premio Internazionale Pittura, Siviglia, Spagna
  • Mostra Personale “ The Ground ” Galleria Martin Geier, Lagundo, Merano, Italia
  • Mostra Collettiva, Contemporany Art Festival Villa Farsetti, Santa Maria di Sala, Italia
  • Mostra Collettiva “ Experimenta ” VERIFICA 8 + 1 Galleria (1978-2008), Centro Culturale Candiani, Mestre Venezia, Italia
2008
  • Mostra Collettiva, Galleria Vernon al Festival Internazionale di Arte Contemporanea “Tina B”, Praga, Repubblica Ceca
  • Fiera Internazionaledi Arte Moderna e Contemporanea Kunstart '08, Bolzano, Italia
2007
  • Mostra Collettiva, Fondazione Focus-Abengoa, Premio Pittura, Siviglia, Spagna
  • Mostra Personale “Lati_Sognanti” a cura di Valerio Dehò, Grand Hotel, Firenze, Italia
2006 2003
  • Creazione scenica dello spettacolo teatrale “Immacolata Deflagrazione”, Università di Venezia Ca' Foscari, Italia
  • Mostra Personale “ Intra_Vedere ” a cura di Letizia Ragaglia, Centro Brolo d'Arte, Mogliano Veneto, Italia
2002
  • Mostra Collettiva “ Paesaggi Interni ”, Galleria Cube, Venezia, Italia
2001
  • Mostra Personale “Colore dopo il nero” a cura di Manlio Brusatin, Galleria VERIFICA 8+1, Mestre Venezia, Italia
  • Mostra Collettiva “ Procedendo lento ” Bugno Art Gallery, Venezia, Italia
  • Mostra Collettiva, premio “Morlotti-Imbersago Award” sesta edizione, Imbersago Italia
1998
  • Mostra Collettiva “ Palazzo Sarcinelli 1988-1998. Una donazione per un nuovo museo” a cura di Marco Goldin, Conegliano, Italia